Il Software Defined Storage per una gestione degli archivi funzionale e proattiva per il business aziendale
Il Software Defined Storage è ormai tecnologia riconosciuta. Sono lontani i tempi in cui la capacità e le funzionalità di allocazione e gestione dello storage erano intimamente correlate all’hardware.
Oggi non importa dove risiedano fisicamente gli archivi delle aziende, grazie alle soluzioni di virtualizzazione e a quelle di SDS come la suite IBM Spectrum Storage, lo storage è totalmente indipendente dalla posizione dell’hardware.
In questo modo, le soluzioni di gestione permettono di allocare le risorse e muovere lo storage in maniera dinamica, producendo risposte rapide e virtuose sia nel caso di incremento delle richieste che in presenza di politiche di backup e disaster recovery.
Il Software Defined Storage permette risposte rapide e virtuose in caso di incremento delle richieste di spazio e di attuazione di politiche di disaster recovery.
Per gestire il tuo storage scegli il leader
IBM è da tempo riconosciuta come vendor leader in ambito Software Defined Storage, settore in cui si propone attraverso otto componenti distinte della sua Spectrum Storage Suite, tutte pensate per la gestione storage in ambienti hybrid cloud.
Si va dalla componente fondamentale di storage virtualization a quelle più specifiche per la data protection, la gestione analitica dei dati o quella pensata per aggregare i dati non strutturati, particolarmente d’attualità vista la sempre più crescente importanza di monitorare dati provenienti da fonti molto eterogenee.
I motivi per cui la suite di IBM continua a essere riconosciuta come una delle più valide sul mercato riguardano la flessibilità, l’ampia scelta di funzionalità, il supporto per tutti gli standard di mercato, la facilità di gestione, la velocità e la garanzia di un monitoraggio continuo sul flusso di dati.
La tecnologia SDS non dimostra solo interessanti vantaggi nella gestione virtuale dello storage ma permette l’esplorazione di nuovi ambiti applicativi. Uno riguarda certamente l’Intelligenza Artificiale, ovvero l’analisi delle informazioni archiviate con obiettivi di predittività e analisi dati. E, a questo proposito, la componente relativa della suite, IBM Spectrum AI, si è avvalsa recentemente dell’integrazione della piattaforma hardware Nvidia DGX, orientata appositamente all’approccio Deep Learning.
Ma c’è un altro versante applicativo che si sta facendo largo grazie ai vantaggi dell’approccio Software Defined Storage. Definita come “data reuse”, che potremmo tradurre in “riciclo dei dati”, è facilmente comprensibile ai più.
Con il Data Reuse, i dati più vecchi diventano fondamentali in una strategia di Data Intelligence finalizzata a migliorare le azioni di business.
Secondo questo approccio, infatti, i dati archiviati non assumono solo un valore estemporaneo legato a esigenze di disaster recovery, ma diventano strategici, se elaborati in modo corretto, per costruire una solida base per le tecniche di machine e deep learning.
Ma utilizzare dataset “vecchi” è possibile solo se la piattaforma di storage è assolutamente indipendente dalla loro localizzazione fisica, dunque esattamente secondo l’approccio SDS, e se si hanno a disposizione capacità computazionale e funzionalità estremamente potenti di virtualizzazione.
A che serve il partner IBM?
Ancora una volta, dobbiamo puntualizzare che ogni azienda ha le sue esigenze di storage, il proprio budget e i propri obiettivi di crescita. Diventa così fondamentale affidarsi a un system integrator in grado di costruire un’offerta SDS su misura e di configurare allocazioni di risorse, capacità computazionale, previsioni di scalabilità e quella componente in più di Intelligenza Artificiale che ormai non può più prescindere in un progetto Software Defined Storage.